CRITERI E VALUTAZIONI DEL RISCHIO AMIANTO

L’amianto è un materiale tossico per la salute dell’uomo e inquinante per l’ambiente infatti, non viene più utilizzato dal 1994. Ma sapevate che anche l’amianto deve essere monitorato? ABS Work si occupa anche di questo, vediamo come.
Cos’e la valutazione dello stato di conservazione del cemento-amianto?
È un protocollo che ha lo scopo di fornire uno strumento che segue criteri e algoritmi al fine di indirizzare le azioni di monitoraggio, nel caso in cui i materiali hanno ancora una buona resistenza, o di bonifica, per materiali in stato di decadimento. Per valutare lo stato di conservazione di una copertura in amianto la Regione Lombardia ha emanato il d.d.c 18.11.2008, uno strumento che presenta tutti i parametri di riferimento denominato Indice di Degrado (ID).
La valutazione dello stato di conservazione delle coperture in cemento-amianto è effettuata tramite l’applicazione dell’indice di Degrado (ID) ed è condotta attraverso un’ispezione da parte di esperti. Se il manufatto presenta una superficie danneggiata – ovvero quando sono presenti danni evidenti ed indiscutibili come ad esempio crepe, fessure evidenti e rotture – in misura superiore al 10% della sua estensione, si procede alla bonifica come indicato dal D.M. 6 settembre 1994, privilegiando l’intervento di rimozione. Se il danno è meno evidente e la superficie della copertura in cemento-amianto appare integra all’ispezione visiva, è necessario quantificare lo stato di conservazione attraverso l’applicazione dell’Indice di Degrado.
Il risultato dell’applicazione dell’ID è un valore numerico a cui corrispondono delle azioni conseguenti che il proprietario dell’immobile o il responsabile dell’attività, dovrà mettere in atto.
Ecco un esempio di redazione dell’Indice di Degrado
La somma dei risultati porta ad ottenere un risultato che è così classificato:
1) ID inferiore o uguale a 25: nessun intervento di bonifica. E’ prevista la rivalutazione dell’indice di degrado con frequenza biennale; (come nel caso proposto sopra)
2) ID compreso tra 25 e 44: esecuzione della bonifica entro 3 anni;
3) ID uguale o maggiore a 45: rimozione della copertura entro i successivi 12 mesi
Qualora il risultato dell’applicazione dell’Indice di Degrado produca un valore che non prevede la rimozione della copertura entro i dodici mesi (come nel caso proposto sopra), il proprietario dell’immobile o il responsabile dell’attività, ai sensi del D.M. 6 settembre 1994, dovrà comunque:
– Designare una figura responsabile con compiti di controllo e coordinamento di tutte le attività manutentive che possono interessare i materiali di amianto;
– Tenere un’idonea documentazione da cui risulti l’ubicazione dei materiali contenenti amianto;
– Garantire il rispetto di efficaci misure di sicurezza durante le attività di pulizia, gli interventi manutentivi e in occasione di ogni evento che possa causare disturbo ai materiali contenenti amianto;
– Fornire una corretta informazione agli occupanti dell’edificio sulla presenza di amianto nello stabile;
Per bonifica s’intende una serie di procedure quali:
- La sovracopertura che consiste in un intervento di confinamento che si ottiene installando una nuova copertura al di sopra di quella in cemento amianto e che viene lasciata in sede quando la struttura portante sia idonea a sopportare un carico permanente aggiuntivo. Per ricorrere a tale tipo di bonifica, il costruttore o il committente deve fornire il calcolo delle portate dei sovraccarichi accidentali previsti dalla nuova struttura.
- L’incapsulamento prevede l’utilizzo di prodotti che ricoprono la copertura in cemento-amianto; prima dell’applicazione di tali prodotti si rende necessario un trattamento della superficie del materiale, al fine di pulirla e garantire l’adesione del prodotto incapsulante.
- La rimozione prevede un intervento di asportazione totale della copertura in cemento amianto e sua sostituzione con altra copertura. Tra le altre cose ricordiamo che attualmente per i cittadini è stato stanziato un incentivo, il Superbonus 110%, mentre per le imprese il Bando ISI INAIL.
Metodo Versar
La società americana Versar (Springfield, Virginia) ha introdotto nel 1987 un sistema di valutazione del rischio, che poi è stato anche adottato dall’E.P.A, basato su un modello bidimensionale per la definizione delle priorità di intervento. Il metodo è applicabile a vari tipi di materiali contenenti amianto, sia friabili, sia compatti, presenti all’interno di ambienti confinati. Gli indicatori considerati fanno capo a due distinte tipologie di parametri: fattori di danno e fattori di esposizione. A ciascun parametro viene attribuito un punteggio stabilito in modo da limitare la variabilità dovuta alla soggettività del rilevatore. La valutazione deve essere condotta da personale esperto e distintamente per ciascun locale o area con caratteristiche omogenee dell’edificio esaminato.
Per darvi un esempio di vera perizia seguiamo l’esempio qui sopra riportato.
Procedure di calcolo
Sommare i punteggi attribuiti ai parametri che costituiscono i fattori di danno e riportare il totale sull’asse delle ordinate del grafico.
Sommare i punteggi attribuiti ai parametri che costituiscono i fattori di esposizione e riportare il totale sull’asse delle ascisse del grafico.
Il livello di rischio viene dato da un algoritmo bidimensionale nel quale sono valutati separatamente gli indicatori delle condizioni del materiale (Fattore di Danno) da quelli relativi all’esposizione degli individui (Fattore di Esposizione).
La coppia di valori ottenuta, sommando i punteggi attribuiti a ciascun gruppo di indicatori, individua un punto in un grafico suddiviso in 6 zone che rappresentano differenti condizioni di rischio:
Risultato fattori di danno: 7
Risultato fattori di esposizione: 11
ZONA 6: Nessun intervento immediato. Rilascio di fibre improbabile, non occorre attuare alcun intervento.
ZONA 5: Monitoraggio periodico. Controllo periodico delle aree al fine di assicurare che non si verifichino danni ulteriori.
ZONA 4: Restauro/Riparazione (incapsulamento o confinamento) delle aree più danneggiate.
ZONA 3: Rimozione in accordo con i programmi di ristrutturazione e manutenzione dello stabile.
ZONA 2: Rimozione il prima possibile. La rimozione può essere rimandata alla prima occasione utile ma senza aspettare l’occasione di un intervento di ristrutturazione o di manutenzione dello stabile.
ZONE 1: Rimozione immediata.
In questo caso, seguendo l’esempio, la conclusione è di questo tipo:
La coppia dei valori ottenuti inseriti nel grafico, genera una curva che cade nella zona 5, per cui l’indice Versar prevede un “Monitoraggio periodico” con controllo periodico delle aree con cadenza annuale, al fine di impedire e o prevenire possibili danni.
ABS WORK SRL con sede a Gavardo (BS), si occupa da sempre della rimozione dell’amianto e nel corso degli anni, per venire incontro alle esigenze dei clienti, ha implementato anche il servizio di valutazione dello stato di conservazione dell’amianto, sia per privati cittadini che per imprese. Le informazioni ricavate durante il sopralluogo, eseguito solo da tecnici formati e qualificati, saranno elaborate e al cliente verrà proposto l’intervento più adatto allo specifico caso.
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